Ilenia Volpe
Настоящее имя: Ilenia Volpe
Об исполнителе:
Ilenia Volpe,Italian singer & songwriter L’orizzonte entro il quale si muove Ilenia Volpe è fatto di Musica e Parole. In mezzo, tra cielo e terra, il Palco. Dai club capitolini Classico Village, Circolo Degli Artisti, Piper, Init, Lian Club, alle aperture ad importanti artisti (Cristina Donà, Capovilla, Nada, Beatrice Antolini, EX C.S.I.), la musica porta Ilenia fin negli Stati Uniti per una tournée nel 2011 e le fa ottenere diversi riconoscimenti quali il Premio Augusto Daolio per la Miglior Musica e il Premio Super Sound Giuria di qualità del MEI. Le parole trovano vita in poesie (Festival Versi di Luce – Premio Poesia e Musica), racconti (uno dei quali pubblicato all’interno del libro “Milanabad” di Michele Monina) e testi che pur nascendo dall’esperienza personale, si rivolgono all’ ”altro” (da sé). Musica e parole, insieme, si traducono in dischi: nel 2008 lo split album con le ; un anno dopo “In centro all’orgoglio” duetto con Moltheni; segue nel 2011 la rivisitazione di “Fiction” de Il Santo Niente, pubblicata nella raccolta “Generazioni”; ancora la collaborazione con i M.U.G, l’incontro con Operaia Criminale nel 2012 per “Guanti e argento”. Nel 2012 arriva il primo album ufficiale, “Radical Chic Un Cazzo” (Disco Dada), prodotto da Giorgio Canali, il cui singolo “La mia professoressa di italiano” supera le 40mila visualizzazioni su YouTube. Un fulminante esordio quello di Ilenia: uno di quei dischi che ti sputano in faccia 11 brani in 33 minuti, volutamente ruvido, quasi grezzo, urlato in stile punk – rock con pochi momenti di quiete. “Mondo Al Contrario” è il secondo disco di Ilenia Volpe, registrato, mixato e masterizzato da Gianluca Vaccaro (già al fianco di Carmen Consoli, Max Gazzè, Fiorella Mannoia, The Niro) ai Terminal 2 di Roma. E’ un concept album la cui copertina porta la firma di Paul Whitehead – artista inglese noto per aver disegnato alcune cover dei dischi dei Genesis – che si allontana non poco dalla realtà che fino ad oggi la cantautrice romana ha esplorato. Testi che riflettono la maturità di una donna che scava nel proprio passato, trovando le parole nei ricordi della guerra raccontata da una nonna, nel mondo salvato dai ragazzini, negli specchi che riflettono menzogne e nascondono le verità scomode di chi soffre di disturbi psichici, nel silenzio assordante della marcia di un esercito di formiche. Un mondo tradotto in suoni meno ruvidi all’apparenza, compatti, pronti a trasformarsi in cori sgangherati di soldati buffoni o in aperture strumentali che rendono omaggio ad un certo stile post-rock. Qui, dove non contano gli eroi, la Rivoluzione nasce dalla quotidianità, dall’allontanamento del gesto eclatante in favore della semplicità. Riflessioni a voce alta sulla condizione dell’essere umano, ironiche e puntuali, accompagnate da strutture musicali meno convenzionali che in passato, a volte trasparenti come un cielo al mattino d’estate, a volte colorate e gaudenti come il sorriso di un bimbo davanti al tendone di un circo. Pensieri di donna, incastonati tra note. Ed anche l’esatto contrario.